Chiamaci: 0522 323732

Spedizione gratuita sopra i 79 €

Cause di alterazioni dei capelli

Cause ormonali non patologiche (alopecia androgenetica, alopecia menopausale), esse sono favorite dalle condizioni costituzionali della cute.

Alterazioni nutrizionali (diete, specie se troppo drastiche o incongrue, alimentazione scorretta, male equilibrate, con eccessi o carenze).

Influenze neurovegetative.

Influenze da malattie in atto: lo stato di malattia può creare una condizione di indebolimento generale che si ripercuote sul capello con indebolimento, rallentamento della crescita, riduzione dello spessore, incremento della caduta. La reversibilità, o meno, delle predette alterazioni dipende dalla durata o gravità della malattia e dai suoi eventuali esiti permanenti. Le alterazioni si mostrano spesso due mesi circa dopo l’insorgenza della malattia.

Influenze da farmaci: qualunque farmaco, assunto in maniera prolungata, può alterare i meccanismi biologici del capello e la sua struttura, sia come azione lesiva specifica sia come deposito con azione da “corpo estraneo”.

I farmaci più frequentemente responsabili di azioni lesive sono:

Gli anticoncezionali, anche i cosiddetti “leggeri”. Gli anticoagulanti. Gli ormonali in genere.

I Cortisonici. La Vitamina A (solo se a dosi elevate e prolungate). Gli antiosteoporotici.

Gli psicofarmaci. Gli antistaminici.  Gli antiblastici. I salicilati (il loro effetto cheratolitico favorisce i danni da permanenti e tinture). La vitamina B12 può, ad alte dosi, incrementare la seborrea ma non costituisce un agente lesivo per il capello.

Influenze dà trattamenti cosmetologici errati, incongrui o troppo aggressivi.

Le sostanze chimiche presenti nei cosmetici possono insinuarsi nel follicolo pilifero, raggiungere la parte germinativa del capello e/o la matrice determinando effetti lesivi, tossici e, talvolta, anche allergici. Più frequentemente i danni si limitano allo stelo compromettendone sostanzialmente l’aspetto estetico con assottigliamento, minor flessibilità e maggior fragilità. Si possono inoltre riscontrare fenomeni irritativi della cute che possono coinvolgere e condizionare l’apparato pilosebaceo, queste manifestazioni, se protratte a lungo termine possono determinare danni irreversibili. I prodotti usati per la cosmesi del capello non devono provocare fenomeni irritativi, lesivi o comunque alteranti il normale equilibrio della cute ne modificare la normale flora batterica e fungina non patogena che sull’epidermide è presente.

Alterazioni

1) Alterazioni della lucentezza.

La lucentezza è dovuta alla cheratina esterna che, indurendosi per ossidazione, riflette la luce. Queste alterazioni possono essere dovute ad imperfezioni nella produzione della cheratina per anomalie della matrice o a carenze nutrizionali. Anche agenti fisici o chimici possono alterare la lucentezza per aggressione diretta e per modificazione del pH.

2) Alterazioni dell’orientamento.

Il capello nasce dalla cute erigendosi verticalmente, forma quindi una curva e si dirige verso il basso, questo comportamento deve essere uniforme in tutto il cuoio capelluto sia pure con diversità di direzione in base alla tipologia del capello e alla zona del cuoio capelluto presa in considerazione. Questo orientamento è dovuto anch’esso alla ossidazione con indurimento asimmetrico della cheratina.

3) Alterazioni della curvatura.

In questo caso si nota il capello che, subito dopo la sua fuoriuscita dalla cute, si piega secondo un angolo più o meno retto. Questo aspetto è molto significativo per una condizione di sofferenza marcata del capello sia per quanto riguarda la sua struttura, la sua dinamica e il suo stato nutrizionale. Maggiore è l’angolatura e quindi il parallelismo con la cute, maggiore è la sofferenza e l’alterazione strutturale.

4) Alterazioni del diametro.

La tendenza alla riduzione del diametro, con o senza aumento significativo della caduta, e segno di alterazione nutrizionale o di profonda modificazione funzionale e strutturale della matrice o di trattamento cosmetologico scorretto. Può essere inoltre indice di riduzione dell’afflusso sanguigno alla matrice stessa e di mortificazione tissutale di vecchia data. Questa situazione e tipica dell’alopecia androgenetica e delle forme disendocrine.

5) Alterazioni della crescita.

I tempi di crescita del capello sono di circa cinque anni nella donna e tre nell’uomo; variazioni sensibili di questi parametri si possono avere per motivi costituzionali che, ovviamente, rientrano nella normalità. ll capello rallenta la sua crescita in tutte quelle condizioni in cui diminuisce il suo ricambio energetico ed in particolare in tutti gli stati carenziali ed in situazioni di deficit nutrizionali sia locali che generali, e in presenza di condizioni patologiche debilitanti.

6) Alterazioni del ricambio con valido compenso (ricrescita)

Si ha un incremento della caduta cui, però, non corrispondono alterazioni significative o aree di diradamento, è il quadro che spesso si riscontra in condizioni di stress, di tensione psico_emotiva, di convalescenza, spesso reversibile ma può essere il preludio di ulteriori e serie alterazioni.

7) Alterazioni del ricambio con ridotto o scarso compenso.

Indica una alterazione profonda del capillizio sia funzionale che, spesso, anatomica coinvolgente le strutture germinative e nutrizionali. Può coinvolgere solo il cuoio capelluto ma è spesso indice di problemi generali. E’ il quadro che si osserva nella alopecia androgenetica in fase espansiva ma anche in stati disfunzionali e carenziali organici. Il trattamento cosmetologico deve essere, in questi casi, molto cauto, in particolare per quanto riguarda colorazioni, decolorazioni e permanenti, ma anche il normale lavaggio richiede particolari attenzioni data la particolare fragilità che il capello acquisisce.